Colloqui di lavoro, i consigli dell’esperta: ecco quando è opportuno mentire

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Se sei in cerca di una nuova occupazione, indipendentemente che tu lavori già o che sia disoccupata, devi passare attraverso le “forche caudine” dei colloqui di lavoro. Sono infatti uno step necessario che bisogna affrontare per essere assunte in una nuova azienda. Nei giorni precedenti sale l’ansia, ci si prepara alle possibili domande e si cerca di presentarsi fisicamente e mentalmente al top.

Tuttavia ci sono alcune domande, che possono sembrare a tratti addirittura imbarazzanti, alle quali rispondere. Il punto è proprio questo: come rispondere? Una determinata risposta potrebbe infatti far pendere l’ago della bilancia a favore o a sfavore dell’assunzione. Quindi come regolarsi?

In nostro soccorso è giunta l’esperta reclutatrice Bonnie Dilber che, mettendosi dall’altra parte della barricata, poco tempo fa in un video su TikTok ha fornito utili consigli alle candidate che aspirano a determinati lavori. La Dilber nello specifico ha suggerito di mentire quando vengono fatte 3 tipologie di domande, scopriamo quali sono nei successivi paragrafi.

Colloqui di lavoro: mentire sul motivo per il quale si è lasciato un ambiente di lavoro

Potrebbe capitare che tu sia in cerca di una nuova occupazione perché hai lasciato o perché stai pensando di lasciare un ambiente di lavoro “tossico”. Ma cosa si intende per ambiente di lavoro tossico? Tante cose.

Può essere definito tossico un ambiente di lavoro dove non vai d’accordo con alcuni colleghi, dove ritieni di non essere valorizzata e di non ricevere la paga che meriti o dove il capo ha continuamente atteggiamenti sgradevoli.

Ebbene, qualunque sia il motivo che ti spinge a lasciare un posto di lavoro devi sempre mentire. Perché? Perché come spiega la Dilber un datore di lavoro che ascolta la tua risposta potrebbe pensare che il problema non siano gli altri, ma sei tu.

Puoi avere tutte le ragioni del mondo per lasciare il tuo lavoro, ma se dici la verità il reclutatore potrebbe non crederti e quindi cestinare la tua candidatura. In questo caso quindi è meglio inventarsi una bugia.

Menti per i motivi per i quali vuoi il lavoro

Come ha spiegato la Dilber il motivo principale che spinge una persona a candidarsi per un lavoro è uno ed è anche molto semplice: i soldi. Inutile girarci intorno: tutte coloro che cercano un lavoro lo fanno principalmente per lo stipendio.

Pur essendo una verità abbastanza ovvia, questa è una risposta che potrebbe non piacere al reclutatore, che potrebbe pensare che tu sia una persona venale che pensa esclusivamente ai soldi.

Devi essere piuttosto smaliziata nella risposta, facendo credere che tu sei lì per far crescere l’azienda e che vuoi portare in dote le tue competenze per contribuire a raggiungere questo obiettivo.

Menti sui tuoi piani futuri

Una delle domande piuttosto frequenti che le aziende pongono alle candidate è quella relativa ai loro piani futuri. Anche in questo caso le risposte, se estremamente veritiere, potrebbero non piacere ai datori di lavoro.

Magari potresti volere quel lavoro in attesa di trovare un posto migliore, o meglio retribuito; o magari vuoi un lavoro semplicemente per mettere da parte un po’ di soldi, da investire in futuro per lanciare un’attività tutta tua o per un tuo progetto personale.

Questa brutale sincerità potrebbe essere un’arma a doppio taglio, poiché chiaramente le aziende sono orientate ad assumere persone di talento che rimangano a lungo con loro.

Secondo la Dilber su questo punto bisogna mentire, lasciando intendere che la tua volontà è proprio quella di restare per molto tempo con l’azienda e di crescere con loro professionalmente.

Magari il tuo desiderio è realmente lavorare per quell’azienda, poiché è un settore che ti piace e dove ti trovi a tuo agio. In tal caso non hai bisogno di mentire e il tuo colloquio risulterà ancora più naturale.

In caso contrario devi imparare a mentire, come suggerisce la Dilber, tirando fuori le tue capacità di recitazione nascoste.

La reazione dei social

Il video pubblicato dall’esperta reclutatrice, che ha superato il milione di visualizzazioni, ha provocato un piccolo terremoto social e ha acceso il dibattito. L’argomento ha spaccato in due il popolo del web e anche altri reclutatori hanno detto la loro.

Alcuni follower si sono detti d’accordo con la Dilber, anzi, hanno ammesso che spesso nei loro colloqui di lavoro mentono proprio perché sanno che una risposta non gradita potrebbe precludere loro la possibilità di ottenere quel posto di lavoro.

C’è chi lo fa con una certa scioltezza e c’è invece chi ammette di dover scendere a patti con la propria coscienza, poiché la loro filosofia di vita è quella di non mentire mai e di essere sempre sinceri.

Altri invece rifiutano di mentire e si dicono disposti ad essere sempre sinceri, anche se c’è il serio rischio di non venire assunti per quel posto di lavoro.

A dire il vero molti reclutatori hanno dato ragione alla Dilber, affermando che piccole bugie possono essere necessarie per ottenere un posto di lavoro. In ogni caso tutti i follower sono d’accordo che sia assurdo dover mentire per ottenere un posto di lavoro, consapevoli però che sono le stesse aziende a costringe le candidate a dire bugie.

Fonte foto: TikTok

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Pina Tamburrino
Presidentessa Osservatorio Mondo Retail - MagicStore

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