Ultimamente ti senti un po’ come Garfield, il gatto dei fumetti. Odi il lunedì perché devi andare al lavoro e preferiresti di gran lunga rimanere a casa.
Alle nove arrivi in ufficio, accendi il pc e sprofondi con la testa sulla scrivania, sperando che arrivi presto il venerdì pomeriggio.
Spesso ti guardi allo specchio chiedendoti dove è finita la donna agguerrita e piena di progetti. La pigrizia ha avuto la meglio? Niente affatto! Il problema è semplice: hai perso la motivazione al lavoro e la colpa è di un modello psicologico ben preciso.
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Il ciclo dell’abitudine
Charles Duhigg, autore del best-seller “Il potere delle abitudini”, ritiene che la colpa sia del cosiddetto ciclo delle abitudini ovvero un modello mentale che si articola in tre fasi:
- Il segnale – il nostro cervello registra la presenza di un evento familiare e consueto. In questo momento entra in modalità automatica e agisce di conseguenza.
- La routine – il secondo step è rappresentato dall’instaurarsi della routine, ovvero da una serie di sequenze monotone di gesti e procedure sempre uguali.
- La ricompensa – questo terzo step ti spiega perché tendi a ripetere sempre le stesse cose. La routine che si è instaurata porta a un risultato positivo, un aspetto che induce il cervello a ripetere la stessa azione in futuro.
Quando un determinato comportamento diventa abituale, il nostro cervello entra in modalità di sospensione e tende a ripeterlo come se fosse di default. È il meccanismo che scatta quando torni indietro per vedere se hai chiuso l’automobile. Lo fai in maniera del tutto inconsapevole.
Le abitudini e il lavoro
Ma cosa c’entrano le abitudini con la perdita di motivazione sul posto di lavoro? Molto probabilmente sei incappata in una cattiva abitudine o semplicemente sei la vittima inconsapevole della routine che a lungo andare ti ha tolto stimoli e vitalità, facendoti sentire stanca e priva di interessi.
Non è una situazione senza via d’uscita, ti basta seguire 4 semplici ma infallibili consigli per ritrovare la motivazione al lavoro.
Non rimandare
Sei una che tende a rimandare? I segnali sono inequivocabili. L’ufficio è disorganizzato così come la tua mente, al lavoro ti senti stanca e annoiata, ti manca sempre il tempo, la lista delle cose da fare ti innervosisce e ti fa sentire stressata. Ti sei riconosciuta in questo ritratto??
La lotta alla procrastinazione è la prima best practice che devi mettere in atto perché rimandare qualsiasi attività al giorno successivo ti blocca in una specie di limbo che affossa i tuoi progressi invece di incoraggiarli.
La mancanza di azioni concrete nel tuo lavoro ti crea una spirale che ti porta all’inerzia e con essa alla totale insoddisfazione. Per prima cosa ricorda che è meglio andare da qualche parte piuttosto che rimanere ferma.
Quindi fai il primo passo e agisci. Come diceva il saggio Yoda in Guerre Stellari “Do or do not. There is no try” ovvero “Fare o non fare, non esiste provare!”
Torna alle origini
Perché hai scelto questo lavoro? Quando ti senti scoraggiata e demotivata, prova a ripensare ai primi tempi e all’entusiasmo che accompagnava le tue giornate in ufficio. Prendi carta e penna e stila una lista di tutto quello che ti piace della tua attività. Questo è il nuovo punto di partenza e il kit basico che ti aiuterà non soltanto a ritrovare la spinta ma anche a costruire un percorso ricco di stimoli.
Affronta le tue paure
A volte è la paura di sbagliare che ti immobilizza e ti spinge ad affogare in un mare di routine. Non ti senti all’altezza delle sfide lavorative per cui non riesci a fare né un passo avanti né uno indietro.
Sai cosa devi fare? Dai un nome alle tue paure perché è l’unico modo per avere potere su di esse. Davanti a te ha soltanto due possibilità: o ti lasci controllare da loro oppure le usi per diventare una professionista migliore.
Fai tua una massima che abbiamo sentito spesso nei vari corsi di self-help: per sfuggire alla paura devi semplicemente attraversarla.
Cambia mansione
Steve Jobs diceva che l’unico modo per lavorare bene è amare alla follia ciò che si fa. E se la tua attività non ti piace più? Nulla ti vieta di iniziare a guardarti intorno per cercare nuovi stimoli.
Non sentirti in colpa, quello che ti fa battere il cuore a 20 anni non necessariamente lo fa a 40 e non è mai troppo tardi per inseguire i propri sogni. Se non te la senti di fare il salto nel buio, prova a guardare all’interno della tua azienda e magari chiedi di poter cambiare mansioni o mettiti a studiare per ottenere una promozione.
In conclusione, ricorda che più sei felice e serena sul posto di lavoro più sei produttiva ed efficiente e viceversa. Quello che devi ricordare è che esiste sempre una scelta!