Hai mai sentito parlare dei comfort food? Sono considerati i cibi del buon umore, cioè capaci di donare una sensazione generale di benessere psicofisico. In questo articolo ti spiego cosa sono i comfort food ed in che modo possono contribuire a migliorare il buon umore.
I comfort food possono essere utilizzati per contrastare la fame nervosa, un disturbo dei giorni nostri, soprattutto perché viviamo in una società frenetica e convulsa, dove stress e tensioni sono il nostro pane quotidiano. Sono chiamati anche cibi emozionali, cioè capaci di suscitare ricordi prevalentemente infantili. Da qui nasce la dieta emozionale. Nei seguenti paragrafi trattiamo tutti questi argomenti.
Cosa sono i comfort food: i cibi emozionali
I comfort food hanno un effetto positivo sul nostro stato e generalmente hanno una forte componente nostalgica. I sapori, proprio come gli odori, ci riportano indietro nel tempo ad alimenti legati all’infanzia, o comunque preparati in modo tradizionale.
Il ragù che la mamma preparava la domenica mattina, o la torta di mele fatta dalla nonna, sono cibi emozionali che fanno ricordare i tempi felici dell’infanzia. Consumando queste pietanze si attivano i ricordi delle emozioni e di tutti i momenti felici ad esse collegati.
Alcuni studi hanno confermato che le donne preferiscono cibi emozionali come gli snack, cioè cioccolato e gelato. La pizza sembra mettere tutti d’accordo, maschi e femmine. Il gentil sesso inoltre trova rifugio nel cibo soprattutto se si trova in uno stato d’animo negativo.
Non necessariamente i comfort food devono avere un’alta quantità di calorie, anzi esistono diversi cibi leggeri che contribuiscono a mantenere una buona linea ed aiutano a ritrovare il sorriso.
Tra questi possiamo indicare: frutta e verdura, burro di arachidi, carboidrati, riso e cereali integrali, noci, pesce, carni bianche, formaggi freschi, yogurt e tisane a base di erbe. Questi cibi tendenzialmente innalzano il livello di serotonina, cioè l’ormone della felicità.
Come contrastare la fame nervosa?
Ti è mai capitato di mangiare per tristezza, rabbia, noia, stress, delusione o per eventi stressanti, come litigi col partner o sul lavoro? Se la risposta è sì e tale situazione si verifica con frequenza, dovrebbe accendersi un campanello d’allarme nella tua testa. Potresti infatti soffrire di fame nervosa.
In seguito ad eventi stressanti o traumatizzanti, il cibo potrebbe rappresentare una via di fuga che sembra dare sollievo. In pratica la fame nervosa è quel disturbo alimentare influenzato dalle emozioni vissute ogni giorno nella quotidianità.
Il nostro corpo, in seguito ad un evento triste o una situazione fortemente stressante, reagisce agli stimoli negativi cercando rifugio nel cibo.
La fame nervosa può presentarsi in due modi: consumo smisurato di cibo in un breve lasso di tempo, oppure rifiuto stesso del cibo.
L’assunzione di cibo può essere considerata anche come una piccola pausa, un break meritato durante il lavoro o lo studio.
In tutti questi casi il desiderio di mangiare non è dettato da un reale bisogno fisiologico, ma dalla voglia di scaricare la rabbia o la tensione accumulata e soffocare il senso di inadeguatezza o di frustrazione.
Dopo l’assunzione di cibi in effetti viene rilasciata la dopamina, che attiva una sensazione di piacere. Si tratta però di una percezione effimera. Gli studi dimostrano infatti che, dopo la sensazione iniziale di piacere, ritorna nuovamente quel senso di tristezza che innesca nuovamente i meccanismi della fame nervosa.
Si entra così in un circolo vizioso senza uscita, che porta a mangiare in modo continuo ed incontrollato. Il primo passo è ammettere l’esistenza di un problema, dopodiché è consigliabile rivolgersi ad un professionista.
La dieta emozionale è un’ottima soluzione per contrastare la fame nervosa, riducendo i carichi di stress quotidiani e contribuendo a ritrovare il peso forma ideale.
Cos’è la dieta emozionale?
La dieta emozionale consiste in una serie di tecniche finalizzate a contrastare la fame nervosa. Il cibo viene usato ma in un’accezione negativa, aiutando il corpo a ritrovare il suo equilibrio nell’ambito di un’alimentazione regolare ed uno stile di vita sano. In sostanza la dieta emozionale lavora sulle emozioni ed aiuta a gestirle meglio, senza l’uso di farmaci o terapie.
Il percorso della dieta emozionale prevede anche un lavoro interno su se stesse. Innanzitutto bisogna cambiare la propria predisposizione, cercando di guardare le cose con positività ed ottimismo. Se il bicchiere prima per te era mezzo vuoto, adesso devi percepirlo come mezzo pieno.
Impara a lasciare andare via rabbia e tristezza, quindi non focalizzarti eccessivamente su situazioni o eventi negativi. Questo passaggio non è facile, anzi richiede un profondo lavoro interiore che però può partire esclusivamente da te.
Eccoti un piccolo trucchetto che può aiutarti in questo delicato step: segnati su un diario quando stai per mangiare a causa di emozioni negative. Puoi così renderti conto se hai realmente fame, o se si tratta di fame nervosa.
Infine fai attività piacevoli che aumentano i livelli di serotonina e non mangiare quando ti senti triste, poiché il cibo non cancellerà la sensazione di tristezza.
Fonte foto: Pixabay