In questo articolo esaminiamo cos’è il metodo scaffolding, una tecnica educativa sempre più diffusa nelle scuole elementari che aiuta i bambini a sviluppare e ampliare gradualmente le loro competenze, fino a diventare totalmente autonomi.
Si tratta di una strategia talmente efficace, che la utilizzano molte mamme anche senza accorgersene. L’obiettivo è aiutare il bambino a sviluppare determinate abilità che, senza un aiuto, non sarebbe mai in grado di padroneggiare.
Cos’è il metodo scaffolding e quali sono le basi
Letteralmente scaffolding significa “impalcatura” e si riferisce al modo in cui un genitore fornisce un sostegno iniziale per poi ridurlo progressivamente man mano che il bambino diventa più competente e autonomo. Fu sviluppato dallo psicologo russo Lev Vygotsky nella prima metà del ‘900, che introdusse il concetto di “zona di sviluppo prossimale”, vale a dire la distanza che intercorre tra ciò che il bambino conosce già e quello invece che può imparare. Questa distanza viene appunto colmata da una persona più grande ed esperta che conosce già quella competenza.
L’educatore, che può essere l’insegnante o il genitore, favorisce l’apprendimento del bambino attraverso piccoli bassi. Si interviene solo nel momento in cui il bambino non riesce a superare un ostacolo o imparare una nuova abilità, lasciandolo comunque libero di sperimentare e di risolvere i problemi in modo indipendente.
Le varie tecniche di scaffolding
L’assistenza tramite il metodo dello scaffolding, che è sia di natura pratica che emotiva, si può attuare in modi diversi:
- scomporre il problema in segmenti più piccoli, da analizzare poi singolarmente, fino ad avere una panoramica generale;
- favorire il confronto e il dialogo tra chi insegna (il maestro o il genitore) e chi apprende (il bambino);
- suggerire delle alternative, in una sorta di “pensiero laterale”, che consentono comunque di arrivare alla risoluzione del problema;
- rendere semplici e chiare le informazioni, affinché siano immediatamente comprensibili per il bambino.
L’obiettivo è sempre lo stesso qualunque sia la strategia adottata, cioè fare in modo che l’educatore gradualmente riduca il suo sostegno consentendo al piccolo di essere pienamente autosufficiente nella gestione di una competenza. A quel punto si può alzare l’asticella e passare ad un livello più alto e più complesso.
Come possono usarlo le mamme?
Le mamme possono a loro volta usare il metodo scaffolding. Ognuno ha i suoi tempi, quindi le mamme devono capire come, quando e in che misura intervenire per favorire lo sviluppo del bambino, senza essere troppo assenti o al contrario troppo presenti.
Facciamo un esempio per chiarire il concetto, cioè quando si tolgono le rotelline alla bicicletta. Per prima cosa bisogna coinvolgere il piccolo, chiedendogli se si sente pronto per andare in bicicletta senza usare le rotelle. In caso di risposta positiva si possono togliere le rotelle, accompagnando il bambino nei primi tentativi e afferrandolo quando cadrà. Man mano il piccolo acquisirà sempre più esperienza e abilità, fino a quando diventerà del tutto autonomo nel guidare la bici senza rotelle.
Quello della bicicletta è solo un esempio, ma tale approccio può essere usato in qualsiasi ambito dell’educazione, aiutando il piccolo a sviluppare e migliorare le sue abilità con il giusto sostegno, senza frustrazione o rabbia se non dovesse raggiungere subito l’obiettivo perseguito.
Le mamme hanno il compito di correggere il proprio figlio quando sta commettendo un errore, ma senza sminuirlo, sgridarlo o giudicarlo. I genitori devono incoraggiare il bambino a riprovare di nuovo, fino a riuscire nel suo intento. Del resto l’obiettivo del metodo scaffolding è promuovere la crescita cognitiva, emotiva e sociale del bambino, aumentando gradualmente la sua indipendenza e fiducia in se stesso.
Quali sono i vantaggi?
Il metodo scaffolding offre una serie di vantaggi significativi, a partire da un maggiore sviluppo dell’autonomia. Grazie al sostegno graduale e temporaneo, il bambino acquisisce fiducia nelle proprie capacità. Impara a risolvere i problemi in modo autonomo e a prendere decisioni, senza dipendere costantemente dall’adulto.
Lo scaffolding inoltre favorisce un apprendimento personalizzato, in quanto consente di adattare il livello di supporto alle necessità specifiche del bambino. L’adulto fornisce aiuto solo quando necessario, permettendo al bambino di apprendere al proprio ritmo.
Altro importante vantaggio da sottolineare è lo sviluppo delle competenze cognitive. Poiché il metodo richiede che il bambino pensi e risolva problemi da solo con un minimo di assistenza, viene stimolato lo sviluppo delle capacità cognitive come il pensiero critico, la creatività e la risoluzione dei problemi.
Oltre alle competenze cognitive, lo scaffolding aiuta anche lo sviluppo delle abilità sociali. Durante le interazioni con l’adulto il bambino impara a comunicare, chiedere aiuto in modo appropriato e lavorare in collaborazione.
Lo scaffolding è anche un importante incentivo alla motivazione. Il bambino infatti scopre che può completare con successo un compito, che prima sembrava difficile o addirittura impossibile, in totale autonomia. Questo è un incentivo a impegnarsi ulteriormente, aumentando il desiderio di imparare e affrontare con entusiasmo le nuove sfide che la vita gli mette davanti. Di conseguenza si riducono anche situazioni di frustrazione e di stress che possono incidere negativamente sulla sua crescita.
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