Per le donne che lavorano le giornate sembrano interminabili e il lavoro finisce per riempire tutta la loro vita, lasciando le briciole al tempo da dedicare a se stesse. Questo atteggiamento viene definito workaholism, vale a dire una vera e propria dipendenza dal lavoro. In questo articolo spieghiamo proprio cos’è il workaholism e come può essere gestito dalle donne che lavorano.
Cos’è il workaholism?
Il workaholism è un atteggiamento che riguarda l’eccessiva dipendenza dal lavoro e che si ripercuote sulla vita privata delle persone. Questa dipendenza produce, nelle persone che ne soffrono, un assorbimento totale nella vita lavorativa e delle attività ad essa collegate a discapito della vita privata. Questo modo di fare va ad influire sulla salute mentale delle persone, che vedono il lavoro come l’unico elemento attorno al quale gira la loro vita.
Le persone che soffrono di questa situazione vengono definite workhaolic e tale condizione viene valutata come una vera e propria patologia lavorativa. Una sorta di dipendenza che va ad influire sulla qualità della vita personale e anche di quella professionale della persona che ne soffre.
Gli aspetti che si rifanno alla vita privata dei workhaolic vengono messi in secondo piano, perché tutta la propria esistenza è solo incentrata sulla voglia di lavorare eccessivamente con pochissimo spazio per le relazioni sociali e familiari o per il riposo. Questo avviene perché la persona che soffre di workhaolism trova appagamento solo nel lavoro. In questo ambito sviluppa un’ossessione per raggiungere dei traguardi ambiziosi e trova conferma della propria autostima.
I sintomi
Cerchiamo adesso di capire quali sono i sintomi e gli atteggiamenti tipici che si presentano ad una persona che è affetta da workaholism:
- si dedica volontariamente tempo eccessivo al proprio lavoro, anche quando non è più necessario;
- molte volte il workaholoc utilizza il lavoro per gestire l’ansia, la depressione o i sensi di colpa;
- vengono messe da parte tutte le altre attività che non riguardano il lavoro, come l’attività fisica e gli hobby, ma anche le uscite con amici;
- dall’eccessivo lavoro nascono pensieri e preoccupazioni;
- se non si è capaci di svolgere il proprio lavoro, si va incontro ad un forte stato di stress.
Questi sono i sintomi del workaholism più diffusi, ma vanno segnalati altri che possono essere ancora più pericolosi:
- l’insorgenza di una palpabile irritabilità, di cui ne soffrono colleghi, parenti e amici, se non riesce a finire il lavoro;
- possono manifestarsi: nervosismo, insofferenza, scatti di rabbia o conflitti nei confronti degli altri;
- gli aspetti lavorativi possono condurre ad uno stato di ansia;
- si è presi dalla sensazione di essere sempre in ritardo nello svolgere il proprio lavoro;
- la presenza di continui mal di testa;
- lo stato di stress può condurre a diversi dolori fisici come mal di stomaco, tensione muscolare e dolori addominali. È la classica somatizzazione dello stress e dell’ansia;
- la stanchezza mentale e la continua ricerca del risultato lavorativo possono portare a non dormire bene oppure a non riuscire ad addormentarsi la notte. Inevitabilmente la scarsa qualità del sonno porta scarsa lucidità, irritabilità e notevoli difficoltà di concentrazione.
Cause, effetti e cure per le persone affette da dipendenza dal lavoro
Il workaholism può avere diverse cause, che possono essere sia di natura biologica che ambientale-caratteriale. Le prime si rifanno all’appagamento e al raggiungimento del piacere dovuto alla gratificazione ma che a volte tendono ad esasperarsi e sfociano nel perfezionismo, nella ricerca dello status sociale elevato. Solitamente, chi soffre di workaholism è un soggetto con una personalità di tipo narcisistica e ossessiva- compulsiva.
Le cause di tipo ambientale invece possono riguardare il contesto familiare troppo rigido oppure la presenza di situazioni molto importanti che inducono il soggetto a vedere il lavoro come unica via di uscita. Alcune professioni, come i manager oppure i freelance, possono essere maggiormente soggetti al workaholism che spesso viene usato come elemento per contrastare la bassa autostima oppure delle mancanze affettive.
La persona che è affetta da workaholism è spesso in preda al nervosismo e a stati di agitazione perché ritiene il lavoro l’unico aspetto importante della sua vita, tanto che tutto il resto viene messo in secondo piano. Un eventuale fallimento nell’ambito lavorativo può dunque portare ad una perdita dell’autostima che può sfociare addirittura nella depressione.
Il workaholism è una sindrome che non è molto presente nei manuali diagnostici, perché la società moderna non prende molto in considerazione la fatica mentale in ambito lavorativo. Quando però la sfera lavorativa diventa preponderante nella vita delle persone, allora si sta verificando uno squilibrio che va a colpire la salute mentale e il benessere psicologico della persona.
Per la persona workaholic si prevede una cura di tipo psicologica e psicoterapeutica. Ovviamente ogni persona ha alle spalle una propria storia personale che può averla portata a trovare nel lavoro un elemento di gratificazione e che gli consente di combattere stati d’ansia, iperattività, una forma latente di depressione oppure può essere la reazione a lutti o a momenti di vita particolari.
La consapevolezza è il primo passo affinché la persona soggetta a workaholism possa combattere questa sindrome con l’aiuto di uno psicoterapeuta.
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