Se sei una datrice di lavoro, una CEO o una dirigente di un’azienda, piccola o grande che sia, devi chiederti cos’è l’employer branding e come migliorarlo. Con questa particolare strategia fortifichi e migliori la tua reputazione, ma in generale quella della tua azienda. Perché farlo? Perché ottieni una serie di benefici che andiamo ad analizzare nei seguenti paragrafi, come un bel taglio ai costi destinati all’assunzione di nuovo personale, la riduzione di fenomeni come turnover e assenteismo e la capacità di attrarre i migliori talenti del settore.
Per raggiungere questi obiettivi devi intraprendere una serie di azioni che rendono la tua azienda un player affidabile nel tuo settore, appetibile per i potenziali dipendenti e apprezzata dai dipendenti già in organico.
Cos’è l’employer branding?
Cosa si intende per employer branding? Con questo termine si fa riferimento alla capacità di un’azienda di proporsi come un player affidabile e autorevole nel suo settore, capace di trasmettere in modo chiaro i valori che costituiscono l’identità aziendale.
Si parte dal presupposto che il cuore pulsante di un’attività siano i clienti. In realtà non è proprio così, il cuore pulsante di un’attività è rappresentata dai dipendenti stessi. Sono i dipendenti infatti che si interfacciano con i clienti e, se i primi non sono soddisfatti, difficilmente potranno offrire ai secondi un servizio professionale ed efficiente.
C’è poi da considerare un altro aspetto: non solo i clienti, ma anche i dipendenti possono essere ambasciatori di un’azienda e hanno il potere di fornire referenze o scrivere recensioni. Questo discorso vale sia nel bene che nel male.
Rifacendoci al concetto di riprova sociale, i consumatori prima di acquistare un prodotto o richiedere un servizio leggono le recensioni online dei precedenti clienti per sapere se stanno facendo una scelta giusta. Lo stesso discorso vale per i dipendenti che, prima di inoltrare un CV o accettare la proposta di lavoro di un’azienda, leggono le recensioni e i pareri dei collaboratori che già ci lavorano.
Se un’azienda ha una buona reputazione, i migliori talenti sono maggiormente invogliati a lavorare. Al contrario un’azienda con una cattiva reputazione è meno appetibile e ha un minore appeal nei confronti dei migliori talenti. I principali divulgatori dell’employer branding sono proprio i dipendenti, quindi non sottovalutare mai la loro importanza anche in tale ottica, non solo in quella produttiva.
I vantaggi dell’employer branding
Passiamo adesso ai vantaggi dell’employer branding, che sono tanti e che contribuiscono a costruire un’immagine solida e affidabile del brand.
I tassi di assenteismo, turnover e quiet quitting sono molto elevati in quelle aziende dove i dipendenti sono poco stimolati o si sentono poco apprezzati. A causa del loro scarso rendimento, o delle loro dimissioni, le aziende si trovano costrette a cercare continuamente nuovo personale. Questo processo però ha dei costi importanti per l’azienda. Costi però che possono essere tagliati o quanto meno ridotti con una buona costruzione dell’employer branding, che valorizza maggiormente i dipendenti che lavorano con maggiore entusiasmo.
Tutto questo si traduce in una maggiore produttività aziendale, derivante proprio da un maggior impegno dei collaboratori che sono anche più fidelizzati nei confronti dell’azienda per la quale lavorano.
La tua attività può inoltre godere di una maggiore talent attraction, cioè la capacità di attirare i migliori talenti del settore. Le menti brillanti vogliono poter esprimere al massimo le loro potenzialità, cosa che può accadere in un’azienda che li valorizza e che consente loro di crescere professionalmente.
L’employer branding si rivela così la chiave del successo anche nel marketing, poiché risulta un punto centrale del recruiting, del branding e della comunicazione, insomma tutto ciò che contribuisce a rafforzare e fortificare l’immagine dell’azienda.
E ancora migliora la quantità e la qualità delle candidature e la tua azienda può realmente differenziarsi con un’offerta di valore altamente competitiva.
Come impostare una strategia efficace?
Ma come realizzare una strategia efficace di employer branding che riesca effettivamente ad aumentare l’appeal di un’azienda? Per prima cosa devi capire chi è il target al quale ti rivolgi, quindi i potenziali dipendenti che potrebbero desiderare di lavorare con te. Una volta capito chi è il tuo target puoi comprendere meglio cosa, dove e come comunicare utilizzando le parole giuste e i canali di comunicazione più indicati.
Concentrati sulla vision, sulla mission e sui valori alla base della tua cultura aziendale, usando sempre la massima trasparenza e senza promettere la luna. Non promettere stipendi stellari ai nuovi dipendenti se non puoi permetterteli, ma assicura che ci sono possibilità di crescita economica e professionale all’interno dell’azienda per i più meritevoli.
A proposito di crescita, per implementare ulteriormente le capacità e le hard skills dei collaboratori devi assicurare ai tuoi dipendenti corsi di formazione che li aiuta a migliorare ulteriormente. La possibilità di crescere e apprendere nuove nozioni sono leve sulle quali spingere per attirare i nuovi potenziali dipendenti.
In generale spingi sui punti di forza dell’azienda e lavora sui punti deboli, sfruttando i vantaggi dell’omnicanalità e del digitale per comunicare chi è la tua impresa, cosa fa e perché è un’ottima opportunità lavorare con te.
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