Mansplaining e atteggiamento paternalistico, come riconoscerli e affrontarli

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La parola è un potente strumento di interazione con gli altri e se non viene usata correttamente può comportare seri danni.

La comunicazione tra uomo e donna non sempre viaggia sullo stesso binario ed ecco che si aprono nuovi scenari e la consapevolezza di una cultura maschilista che sfocia nel mansplaining e nell’atteggiamento paternalistico.

Pericolosi sul posto di lavoro, diventano degli ostacoli insormontabili in un rapporto di coppia e se stai organizzando il tuo matrimonio.

Cos’è il mansplaining?

Neologismo coniato nel 2008 e preso in prestito dalla lingua inglese, combina due termini che possono essere tradotti nella lingua italiana come “spiegazione virile”.

In sostanza, il mansplaining è quella particolare condizione in cui un uomo con un atteggiamento di superiorità, fornisce alla donna dei chiarimenti ovvi e non richiesti.

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Atteggiamento paternalistico: definizione

Strettamente legato al concetto di mansplaining, l’atteggiamento paternalistico è tipico di chi si pone ad un livello superiore alla donna, ma senza una reale consapevolezza. Di solito, il paternalista si atteggia come un padre benevolo e caritatevole che offre il proprio aiuto alla figlia apparentemente ingenua e inesperta.

Impone imperterrito le proprie idee nonostante tu abbia già la situazione sotto controllo. Utilizza un tono condiscendente e rassicurante, come un padre che vuole convincere la figlia di 5 anni a togliere le rotelle dalla bicicletta. Questo tipo di uomo ha la ferma convinzione che il suo intervento sia assolutamente necessario per aiutarti ad uscire da una determinata condizione che peraltro sei capace di gestire benissimo da sola. Assume il comportamento del salvatore, solo che non hai mai richiesto il suo aiuto.

Spesso il paternalista riformula il tuo concetto, cercando di renderlo più chiaro ai presenti, sia a lavoro che fuori con amici. Questo atteggiamento in sostanza, ti toglie potere decisionale, credibilità, ti fa apparire davanti a colleghi, agli amici o ai parenti una nullità, un’incapace, un’inesperta quando ciò non corrisponde assolutamente a verità e non ha fondamenta.

I danni del mansplaining e dell’atteggiamento paternalistico

Entrambi i comportamenti non celano un attacco personale nei tuoi confronti ma una cultura maschilista e patriarcale in cui siamo ancora ampiamente radicati.

Il mansplaining e l’atteggiamento paternalistico creano una condizione asimmetrica nell’interazione tra uomo e donna. Non esiste un dialogo ma solo una condizione in cui l’uomo impone la propria lezione di vita e la donna la subisce inesorabilmente.

I due comportamenti, inoltre, innescano una sorta di sbilanciamento di poteri, in cui la donna appare ingenua ed incapace di tirarsi fuori da determinate situazioni. È un fenomeno pericoloso perché si basa sulla persuasione e la manipolazione.

Molte donne sono ad oggi vittime di questi comportamenti sbagliati sia a lavoro che nella vita privata. Entrano nella concezione che debbano essere gli altri a guidare le loro decisioni perdendo la propria individualità e la capacità di esprimere i propri pensieri.

6 consigli per non cadere vittima del mansplaining

Non sempre è facile riconoscere un paternalista, in quanto il più delle volte si cela dietro un caro amico, un titolare o un compagno di vita amorevole in buona fede e animato da buoni propositi.

Per non cadere vittima di questi atteggiamenti maschilisti e poco edificanti cerca di affrontare la situazione da persona libera, quindi:

  1. non lasciarti condizionare, non prendere questi “attacchi” sul personale e mantieni la lucidità mentale;
  2. Affronta il paternalista con disinvoltura ed ironia. Una battuta brillante rivolta a chi ti ha appena spiegato l’acqua calda è più efficace e diretta di un comportamento aggressivo o passivo;
  3. Parla chiaro ed offri il tuo punto di vista con diplomazia. Spiega con calma il tuo stato d’animo e come questo atteggiamento ti fa sentire. Non è necessario sollevare dei muri o scontrarti apertamente in una guerra tra uomo e donna. Il dialogo molte volte è la migliore arma per cercare di creare una connessione con l’altra persona;
  4. Prima di affrontare l’argomento con il tuo interlocutore, valuta attentamente il tipo. Lascia perdere i permalosi perché non capirebbero;
  5. Fai sentire la tua voce e non aver paura di segnalare l’atteggiamento errato nei tuoi confronti. Decidi tu per te sia a lavoro che nella vita di coppia. Nessuno può permettersi di importi delle idee che magari non condividi o non reputi adatte alla circostanza;
  6. Ricorda che in un confronto non bisogna mai offendere la sensibilità altrui, per cui per arrivare al punto ma con eleganza puoi utilizzare delle semplici frasi che possono in qualche modo salvare la situazione, come ad esempio: “Grazie, senza dubbio è un punto di vista interessante, ma posso farcela anche da sola”.
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Pina Tamburrino
Presidentessa Osservatorio Mondo Retail - MagicStore

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