Il protocollo d’intesa sottoscritto il 4 Giugno 2014 da MISE, Dipartimento per le pari opportunità e ABI, che prevede una facilitazione all’accesso al credito per imprese a maggioranza femminile e libere professioniste, è stato prorogato fino al 31 Dicembre 2019.
Entro l’anno prossimo, dunque, sarà ancora possibile richiedere finanziamenti presso delle banche convenzionate, il cui elenco è rintracciabile in calce alla pagina.
L’articolo chiarisce chi sono i beneficiari; linee direttrici; link ufficiali ed altre informazioni utili sul protocollo.
Contenuti dell'articolo
A chi si rivolge
I destinatari del piano sono:
– Le micro, piccole e medie imprese, così come definite dalla normativa comunitaria, a prevalente partecipazione femminile. Sulla base dell’articolo 2 della legge 25 Febbraio 1992, n. 215 e dell’articolo 1.2 della successiva circolare n. 1151489 del 22 Novembre 2002, per impresa a prevalente partecipazione femminile si intende:
- L’impresa individuale in cui il titolare è una donna;
- La società di persone nella quale la maggioranza numerica di donne non sia inferiore al 60% dei soci;
- La società di capitali dove le quote di partecipazione al capitale siano per almeno i 2/3 di proprietà di donne e gli organi di amministrazione costituiti per almeno i 2/3 da donne;
- Le cooperative nelle quali la maggioranza numerica di donne non sia inferiore al 60% dei soci.
– Le lavoratrici autonome, comprese le libere professioniste.
L’agevolazione non è riservata a nessun settore in particolare: PMI e lavoratrici autonome operanti in qualsiasi campo possono fare richiesta.
Linee direttrici del protocollo
Ogni banca aderente al progetto ha stanziato dai 500 Mila ai 600 Milioni di euro. I prestiti verranno distribuiti secondo tre linee direttrici:
- “Investiamo nelle donne” – finanziamenti finalizzati a realizzare nuovi investimenti, materiali o immateriali, per lo sviluppo dell’attività d’impresa o della libera professione;
- “Donne in start-up” – finanziamenti finalizzati a favorire la costituzione di nuove imprese con le caratteristiche di cui all’articolo 1.1 ovvero l’avvio della libera professione;
- “Donne in ripresa” – finanziamenti finalizzati a favorire la ripresa delle PMI e delle lavoratrici autonome che, per effetto della crisi, attraversano una momentanea situazione di difficoltà.
Requisito da soddisfare per l’ottenimento dei fondi è la comprovata competitività del “plan” presentato.
In caso di maternità…
Previa conferma dell’agevolazione da parte degli enti bancari e redazione del piano di rimborso, è possibile che questi venga sospeso nei seguenti casi:
- Maternità dell’imprenditrice o della lavoratrice autonoma;
- Grave malattia dell’imprenditrice o della lavoratrice autonoma, ovvero del suo coniuge, o convivente, o dei figli anche adottivi;
- Malattia invalidante di un genitore o di un parente o affini entro il terzo grado conviventi dell’imprenditrice o della lavoratrice autonoma.
Link ufficiali
Questa pagina contiene l’avviso ufficiale della proroga del protocollo; qui, invece, è possibile trovare un elenco delle banche convenzionate.
Fonte dell’immagine: pixabay