Quando si parla di viaggi incentive, non sono molti quelli che vedono in tale strumento una reale opportunità di crescita per l’azienda e per tutto l’ambiente di lavoro.
Sempre più spesso accade che i dirigenti reputino questa esperienza alla stregua di una vacanza ingiustificata regalata ai propri dipendenti, che in questo modo, invece di stare in ufficio e produrre, si godono relax e giorni di ferie in una vacanza all-inclusive.
Dall’altro lato, per i dipendenti, una situazione di questo tipo, soprattutto se vissuta durante il fine settimana, viene percepita come un prosieguo del lavoro settimanale, dal quale non è possibile staccare per godersi un po’ di tempo libero con gli affetti più cari.
Una circostanza che, invece di predisporli in maniera positiva, aumenta il loro malumore, trasformando questi viaggi in una imposizione venuta dall’alto.
In realtà, i viaggi incentive sono uno strumento di team building molto importante, al fine di cementare il rapporto con i colleghi ed eliminare antipatie e pregiudizi nati da incomprensioni durante le ore di lavoro.
Se però ti trovi in un’azienda nuova o sei l’unica donna, l’agitazione per un viaggio incentive è comprensibile; tuttavia, l’importante è porti sempre nella giusta maniera.
Viaggi incentive: cosa sono
I viaggi incentive sono uno strumento di gestione aziendale che ha lo scopo di stimolare i dipendenti (nella maggior parte dei casi), ma anche i collaboratori esterni o i clienti al fine di aumentare e migliorare la produttività.
Un viaggio incentive per definizione ha diversi obiettivi, legati al target al quale si rivolge; ad esempio:
- può essere un premio all’interno di una campagna d’incentivazione dove sono vincitori coloro che hanno raggiunto certi risultati di rendimento prefissati entro un termine temporale stabilito.
- l’occasione per ottenere un miglioramento dei rapporti all’interno dell’azienda e un maggior grado di familiarità, appartenenza ed identificazione nell’azienda stessa.
- uno strumento di marketing rivolto ai clienti dell’azienda, per premiare coloro che hanno acquistato di più o per favorirne la fidelizzazione.
Perché organizzare un viaggio incentive
Il risultato di motivazione che esce fuori da un viaggio incentive è frutto di alcuni meccanismi psicologici, su tutti il desiderio di emergere e vedere riconosciuti i propri meriti, sia dai superiori che dagli altri colleghi.
Per tale motivo, programma e meta del viaggio vanno studiati in maniera attenta per riuscire ad ottenere gli obiettivi che l’azienda si prefigge, e a tal fine possono essere aggiunti vari elementi di motivazione ed aggregazione come le attività sportive o di gioco, che servono a creare spirito di squadra e simulano dinamiche relazionali li simili a quelle che si possono ritrovare in azienda.
Viaggiare con i colleghi è noioso o divertente?
I viaggi incentive aziendali vengono di solito organizzati in maniera tale che siano impeccabili da un punto di vista organizzativo, ma poco divertenti, freddi, anonimi e “preconfezionati” da un punto di vista emozionale, forse perché tutti si sentono in imbarazzo, o forse perché finite le “faccende lavorative” resta tanto tempo libero e poca confidenza con i colleghi.
Il modo giusto per trasformare un viaggio aziendale da noioso a divertente è quello di informarsi sulle cose da vedere nel luogo in cui si va o nelle zone limitrofe, invitare i colleghi a partecipare e vivere l’esperienza come un qualsiasi viaggio.
In questo senso, ottimi esempi di turismo incentive sono quei viaggi che presentano diverse opportunità formative e di svago, coadiuvate da esperienze di socialità e cultura nell’ottica di una crescita aziendale a 360°.
5 consigli per evitare problemi durante un viaggio incentive
Dato che ai viaggi incentive con i colleghi non ci si può sottrarre, ecco 5 consigli utili per fare in modo che, da piacevoli break nella routine lavorativa, queste esperienze non si trasformino in veri e propri incubi!
- Mantieni le giuste distanze con i colleghi, soprattutto sull’aereo, sull’autobus e in generale durante tutto il viaggio.
- Parla con i colleghi e socializza, ma non troppo. I viaggi incentive sono una buona occasione per parlare con i colleghi, ma bisogna sempre andarci con i piedi di piombo perché molti di loro preferiscono stare tranquilli in viaggio.
- Ricorda la regola del “vivi e lascia vivere”. Dopo una giornata intensa e faticosa, non tutte le persone riescono ad essere super disponibili, sorridenti e aperte. Per questo motivo, non prenderla sul personale se qualche collega si comporta in maniera diversa rispetto a te.
- Organizza gite ed escursioni anche al di fuori del programma ufficiale; ma se gli altri non vogliono partecipare, allora non insistere.
- Evita relazioni sentimentali durante i viaggi aziendali perché, se le cose vanno male, potrebbero esserci strascichi gravi sul lavoro. Sempre meglio desistere.
Per quanto riguarda la meta, di solito la scelta ricade sulle maggiori capitali europee o su mete italiane conosciute, ma potrebbe essere una buona idea anche quella di spostarsi verso destinazioni meno battute.
Sul periodo migliore, invece, la primavera, date le condizioni climatiche ottimali, è la parte dell’anno più gettonata.