Work life balance: come trovare il giusto equilibrio tra lavoro, famiglia e tempo per se stesse

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Oggi si parla sempre più di work life balance, cioè l’equilibrio tra vita privata e vita lavorativa, sempre più difficile da raggiungere in un mondo così interconnesso dove risulta davvero complicato staccare la spina e dedicare del tempo a se stesse.

Il discorso si fa ancora più complicato per donne lavoratrici che, oltre ai loro impegni professionali, devono districarsi anche tra le faccende domestiche e le incombenze familiari.

Eppure è un concetto sempre più dibattuto nel mondo attuale e le aziende non possono più ignorarlo.

Il raggiungimento di questo equilibrio tra vita privata e professionale è fondamentale per il benessere della dipendente, che quindi risulta più produttiva e reattiva sul lavoro.

Dipendenti più felici e soddisfatte, sia nel luogo di lavoro che al di fuori, determinano una maggiore produttività per le aziende stesse. Ecco perché se ne parla tanto ed è un obiettivo da perseguire tanto per le aziende, quanto per le stesse donne lavoratrici.

Quando nasce il concetto di work life balance?

Un concetto simile al work life balance nasce già nel 1832 nel Regno Unito con il Factory Act, che richiamava la necessità di stabilire un numero di ore massimo da dedicare al lavoro.

Nel 1938 fu poi redatto il Fair Labor Standards Act, che fissava il numero massimo di ore lavorative settimanali a 44.

Negli anni ’80 furono i movimenti femministi a riaccendere i riflettori su questo tema, sottolineando la necessità di avere orari più flessibili per donne, oltre al congedo di maternità, per coniugare meglio le esigenze familiari con la carriera.

E così tra gli anni ’80 e ’90 le aziende hanno iniziato a sviluppare veri e propri programmi per trovare un maggiore equilibrio tra vita privata e vita lavorativa.

L’avvento della pandemia ha sensibilizzato ulteriormente su questo tema, sottolineando la necessità di trovare un equilibrio tra lavoro e vita privata.

Questo perché, con il lockdown, sempre più persone hanno iniziato a lavorare da casa, dove risulta più difficile delineare i confini tra lavoro e vita privata.

Anche le aziende sono quindi state chiamate in causa e hanno iniziato a sviluppare programmi di welfare aziendale relativi alla work life balance per supportare dipendenti, lavoratori e lavoratrici.

Perché è importante raggiungere il perfetto equilibrio tra lavoro e vita privata?

Secondo molti esperti di business il work life balance significa promuovere il benessere dei dipendenti e allo stesso tempo un luogo di lavoro più sano.

Il rischio è che le dipendenti lavorino in una condizione di forte stress a maggiore rischio burnout, vale a dire una sindrome causata appunto da stress cronico che, se non gestito correttamente, provoca situazioni negative come affaticamento, stanchezza, scarsa motivazione e quindi bassa produttività.

Ecco quindi che sono stati avviati degli studi per capire quando una dipendente è più produttiva nel corso della giornata e quali sono invece i momenti migliori per staccare la spina e dedicarsi ai propri hobby o alle proprie passioni.

Da un lato quindi le lavoratrici sono chiamate a parlare apertamente con i loro superiori delle loro esigenze e problematiche; le aziende, a loro volta, devono prestare maggiore attenzione a quei segnali di stanchezza, nervosismo o burnout delle loro dipendenti.

In alcuni casi si parla di work life integration, che cerca un equilibrio tra vita privata e professionale non come obiettivo fisso, ma come obiettivo da gestire a seconda dei momenti.

Ci sono infatti periodi lavorativi che assorbono maggiormente e in quei casi è necessario fare maggiori sacrifici per la vita privata. E poi ci sono periodi lavorativi più leggeri, durante i quali è lecito staccare la spina e dedicarsi maggiormente alla famiglia o a se stesse.

In ogni caso è un esercizio da fare costantemente per trovare, di volta in volta, l’equilibrio perfetto tra impegni personali e professionali.

Work life balance: consigli per le dipendenti

Se le aziende sono chiamate ad adottare politiche di welfare finalizzate a trovare il perfetto work life balance, anche le lavoratrici devono imparare a non farsi assorbire totalmente dal lavoro fino ad annullarsi.

Ogni lavoratrice deve essere una brava organizzatrice del tempo, sia in ambito privato che professionale. Questo significa che ognuna deve pianificare i propri impegni, cercando di dedicare il giusto tempo tanto al lavoro quanto alla vita privata e familiare.

Alcune lavoratrici commettono l’errore di trasformare il tempo libero in stress. Una volta staccato dal lavoro, invece di dedicarsi ad attività rilassanti, continuano a preoccuparsi degli impegni lavorativi, soprattutto in smart working. C’è così il rischio di non staccare mai, bruciando le ore da dedicare al relax personale.

Inoltre è importante saper dire di no per non essere subissate dal lavoro. Alcune persone non riescono a dire di no e quindi accettano lavori anche quando sono già stracolme, sacrificando così il tempo per se stesse o per la famiglia.

Infine, soprattutto per chi lavora in regime di smart working, è importante saper delineare confini ben precisi. Se ad esempio hai deciso di staccare alle 18:30, non devi andare oltre quell’orario, così come bisognerebbe spegnere il telefono all’ora di pranzo e non portare il pc a letto.

Seguendo questi semplici consigli è possibile conseguire il tanto agognato equilibrio tra vita privata e professionale.

Foto: Pixabay

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Pina Tamburrino
Presidentessa Osservatorio Mondo Retail - MagicStore

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